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Il microbiota (prima si chiamava “flora batterica intestinale”) è l’insieme dei microrganismi simbionti che risiedono nel canale digerente dell’uomo. A cosa servono?

Sono un vero e proprio organo, pesa 1,2 kg e definisce la tipologia del soggetto che ospita e ne caratterizza le capacità funzionali. Il microbiota può avere un ruolo positivo di difesa (lattobacilli, eubatteri, bifidobatteri) prevenendo la colonizzazione di batteri patogeni, favorendo la biodisponibilità di alcuni nutrienti, modulando l’attività immunologica in casi di allergie o sistema immunitario compromesso, favorendo l’assimilazione di componenti alimentari altrimenti indigeribili dall’organismo umano.

Si conoscono malattie importanti che sono riconducibili alle alterazioni del microbiota: morbo di Chron, patologie infiammatorie dell’intestino, patologie autoimmuni, cancro al colon, alcuni tipi di allergie. I batteri possono addirittura influire sugli stati d’animo e sulle alterazioni dell’umore poiché il nostro intestino è in grado di rispondere alle situazioni di stress, è chiamato il Secondo Cervello, pieno di terminazioni nervose, quando siamo agitati l’adrenalina ha una ripercussione terribile.

La composizione del microbiota è fortemente influenzata dall’alimentazione. Si forma alla nascita. Noi nasciamo con un intestino sterile, privo di microrganismi. Le prime contaminazioni arrivano dalla madre tramite il parto naturale, poi arriva l’allattamento, l’ambiente e i vari contenuti del cibo. Si organizza così il microbiota di ciascuno di noi.
Però l’equilibrio tra batteri buoni e patogeni può subire alterazioni. Questi ultimi sono particolarmente assetati
di zuccheri, attenzione quindi ad introdurne tanti con l’alimentazione perchè potrebbero prendere il sopravvento quelli cattivi ad esempio la candida.

Si parla quindi di disbiosi con sintomi annessi: pancia gonfia, diarrea, disordini infiammatori intestinali, colon irritabile. Tra le cause è opportuno indagare negli  squilibri dietetici (utilizzo di grassi cattivi, zuccheri, carenza di frutta e verdura, alcolici, pasti serali abbondanti, inquinanti ambientali come cadmio, mercurio, nichel), stress psicofisico, stile di vita non adeguato (dormire poche ore e male) e alcuni farmaci.

Per riportare il microbiota alla normalità e ridurre il senso di gonfiore occorre seguire un’alimentazione equilibrata: ridimensionare gli zuccheri semplici, accompagnare della fibra con un adeguato  contenuto di acqua, puntare su alimenti fermentati, ridurre gli alimenti contenenti lattosio e alcune verdure che provocano fermentazione intestinale (carciofi, asparagi, mele, pere, cipolle), i dolcificanti (gomme da masticare, bevande senza zucchero) e passare i legumi al passaverdure (non frullare). Evitare per un periodo i prodotti lievitati, bere tisane (finocchio e menta o zenzero) in grado di assorbire la produzione di gas.
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POSTED BY Dott.ssa Cristina Mosca | Mar, 19, 2016 |