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La dieta chetogenica è un regime alimentare normoproteico caratterizzato da un elevato apporto di grassi e con un bassissimo quasi nullo contenuto di carboidrati.

Curiosità: La dieta chetogenica fu ideata nel 1922 come terapia per l’epilessia infantile farmaco resistente Alcuni studi dimostrarono infatti che durante i periodi di digiuno le crisi epilettiche diventavano meno frequenti e meno intense, e si ideò così un regime alimentare che imbrogliasse l’organismo facendogli credere di essere a digiuno, sebbene si mangiasse. Oggi è applicata a una molteplice varietà di patologie come l’emicrania (ad es. nei soggetti emicranici la dieta chetogenica può rapidamente abbassare il numero delle crisi), oltre che per migliorare la composizione corporea, la salute e il benessere.

Il trucco consisteva nell’eliminare totalmente dalla dieta dei soggetti in cura i carboidrati e le altre fonti di glucosio per lunghi periodi, in modo che l’organismo fosse costretto ad attivare processi alternativi per procurarsi il glucosio dalle proteine e dai lipidi.

Per spiegare meglio le caratteristiche di questa dieta però può essere utile fare qualche piccola premessa sul funzionamento dell’organismo umano.

Per svolgere correttamente le sue funzioni vitali il corpo necessita di un apporto minimo di glucosio stimato intorno ai 180 grammi al giorno. Il glucosio infatti è fondamentale per un corretto funzionamento in particolare del sistema nervoso, quando all’organismo non vengono fornite fonti naturali di glucosio, questo è costretto a procurarselo in altro modo ed inizia perciò un lungo e faticoso processo di scomposizione delle proteine e dei grassi.

Questo lavoro di scomposizione, se da un lato favorisce il dimagrimento perché comporta un maggior lavoro ed induce quindi l’organismo a bruciare più calorie, dall’altro stimola la formazione dei corpi chetonici, da cui deriva il nome stesso della dieta, che sono: l’acetone, l’acetoacetato e i 3 – idrossibutirrato.

Nella dieta chetogenica, sebbene l’organismo venga indotto in stato da carenza di glucosio per la scarsa o nulla assunzione dei carboidrati, non vengono degradate le proteine ma soltanto gli acidi grassi. Questo perché la dieta prevede di mangiare le giuste proteine per compensare la degradazione e preservare quindi la massa magra ovvero la massa muscolare, in quanto le proteine costituiscono fondamentalmente i muscoli.

Le diete chetogeniche hanno avuto positivi riscontri in molte altre patologie neurologiche (Alzheimer, Parkinson) mentre sono in corso studi promettenti in campo oncologico (principalmente per i tumori cerebrali). Più di recente si è applicata la dieta chetogenica al dimagrimento, in particolare nei soggetti affetti anche da diabete di tipo II e sindrome metabolica.

Principalmente si tratta di una dieta ben tollerata dalla maggioranza dei pazienti, ma che va sempre effettuata sotto controllo di uno specialista essendo a tutti gli effetti una terapia. Come tutte le terapia, anche in questo caso vi sono controindicazioni (diabete di tipo I, gravidanza e allattamento, insufficienza renale, insufficienza cardiaca o epatica grave) e possono comparire eventuali effetti avversi come ipoglicemie, stitichezza, aumento dei livelli di acido urico circolanti, calcolosi renale. La tentazione dei pazienti “fai da te” porta a far emergere numerose complicanze, spesso legate a squilibri idro-elettrolitici, apporti calorici incongrui, mancato controllo degli esami ematochimici.

Nella dieta chetogenica sono previste tre categorie di alimenti, i grassi, le proteine e le fibre, che possono essere completati con integratori. Si consiglia inoltre di bere almeno due litri di acqua al giorno o comunque di liquidi non zuccherati, quindi si possono assumere tranquillamente the, caffè, ma senza aggiungere zucchero, se si desidera dolcificarli è meglio utilizzare un dolcificante.

Una volta iniziato questo modo di mangiare, è opportuno seguirlo rigorosamente. Uno “sgarro” potrebbe implicare l’uscita dalla chetosi quindi dallo stato brucia grassi percependo in certi casi la ricomparsa della fame.

Esistono varie tipologie di dieta chetogenica e varie modalità per poterla sostenere (anche per coloro la cui gestione dei pasti diventa difficile).

I punti a favore di questa dieta sono:

  • la perdita di peso in termini di grasso corporeo soprattutto localizzato e in tempi decisamente brevi, preservando la massa muscolare
  • stabilizzazione dell’umore, non più influenzato dalle fluttuazioni glicemiche, chi riesce a superare la prima fase infatti afferma di sentirsi carico di energie, motivato e di avere più lucidità mentale
  • scomparsa della sensazione di fame
  • scomparsa del gonfiore intestinale (effetto “pancia piatta”)

Il percorso consta di più fasi: l’entrata in chetosi, la fase di adattamento chetogenico, inizio dell’ottenimento dei risultati.

La durata del percorso e l’obiettivo sono decisi insieme allo specialista.

 

POSTED BY Dott.ssa Cristina Mosca | Apr, 06, 2021 |